FALLIMENTO DEL CUORE IN FIALETTA

LUGLIO 2025 - SCENT

'Close up' - Krizia Galfo - oil on linen

Alzi la mano chi, all’aeroporto, non sia andato almeno una volta nel Duty Free a spruzzarsi il profumo dell’ex. Eccomi, presente, e non solo in adolescenza.
Iniziando a scrivere questo pezzo, ho mangiato tre biscotti abbondantemente immersi nella marmellata: sintomo che la questione mi tocca nel vivo e, in un certo senso, mi rende nervosa. Allora ho ceduto agli zuccheri. Mi chiedo: cosa rimane del fallimento di una storia a livello olfattivo?

Rifletto su come la memoria irrompa nel quotidiano, come una vecchia zia che non è stata invitata. I ricordi visivi partono come film non richiesti dai cassetti della mente, e gli oggetti materiali, nell’arco degli anni, diventano simulacri che portano con sé un enorme valore sentimentale. I pensieri, insieme alla musica, si annidano nelle regioni più remote del cuore. E poi ci sono gli odori: con il loro forte potere evocativo, agiscono come tunnel verso un aldilà spazio-temporale, catapultandoci in situazioni passate, vissute e sentite. Non c’è scampo, non c’è controllo, quando l’olfatto si attiva: è un’epifania intima e viscerale. Il nostro senso più raffinato, non razionale e istintivo, è fisiologicamente connesso a emotività e memoria. Il “senso perfetto”, lo definisce Anna D’Errico, che si occupa di neuroscienze e lo descrive come un “senso chimico” fatto di molecole svolazzanti che generano sensazioni. Di fatto, l’odore non esiste. Ma allora, di cosa parliamo?
Faccio un excursus nella memoria.

Il nostro senso più raffinato, non razionale e istintivo, è fisiologicamente connesso a emotività e memoria.
Il nostro senso più raffinato, non razionale e istintivo, è fisiologicamente connesso a emotività e memoria.
di Francesca Russano