Nel suo lavoro Worry Will Vanish (2014), Rist ci conduce in un viaggio più intimo, in cui l’audio delicato e avvolgente ci guida attraverso paesaggi mutevoli e corpi che si fondono con la natura. In questo caso, la fragilità non è solo un tema visivo, ma è un’esperienza sonora che abbraccia lo spettatore, invitandolo a lasciarsi andare in un processo di introspezione. Qui il fallimento, il senso di inadeguatezza, non sono qualcosa da temere, ma diventano una porta che ci conduce verso una nuova consapevolezza. L’audio, costruito in collaborazione con Anders Guggisberg, sembra una carezza che guida lo spettatore a un luogo di guarigione, in cui il caos interiore trova la sua pace.
Distruggiamolo, accettiamolo.