Brand Identity: esempi e casi di successo
Brand Identity: esempi e casi di successo
Costruire una brand identity solida e coerente è l’obiettivo di tutte le aziende che desiderano crescere ed espandersi. Rendersi riconoscibili per un tratto distintivo è essenziale non solo per i brand di moda, ma anche nel settore della ristorazione. Vediamo insieme degli esempi di brand identity di successo.
Esempi brand identity di successo
Avere una brand identity solida è importante per svariate ragioni: prima tra tutte perché si tratta di un elemento essenziale delle strategie di comunicazione e commerciali di prodotti e aziende.
Per creare una brand identity di successo è essenziale cominciare dalla sua definizione: questo concetto abbraccia tutti quegli elementi visivi di un marchio che ne definiscono una comunicazione aziendale che sia immediatamente riconoscibile nella mente dei consumatori. Bisogna quindi distinguere precisamente tra brand identity, nell’accezione appena descritta, e visual identity che ne costituisce una parte: l’identità di un’azienda è composta, invece, anche dalla sua storia, personalità, valori, vision e tono di voce.
Affinché possa essere davvero efficace dovrebbe avere alcuni elementi, tra cui:
– rispecchiare i valori del brand: è essenziale che l’immagine di un brand rappresenti effettivamente quello di cui si occupa l’azienda stessa. Infatti la coerenza tra quello che si propone e la realtà fa sì che il percorso di acquisto di un prodotto sia completo e non si interrompa in una qualunque delle sue fasi.
– impatto: spesso si parla di comunicazione disruptive quando si pensa di voler posizionare un brand ed effettivamente per poter catturare l’attenzione di clienti (o potenziali tali) sempre più distratti da numerosi stimoli bisogna cercare di proporre qualcosa di inedito e che rompa con le linee comunicative tradizionali.
– unicità: “per essere unici bisogna essere riconoscibili” recita un noto modo di dire. Avere una brand identity che non replichi nessun altro brand, soprattutto tra quelli che appartengono alla propria nicchia di mercato, è un elemento base per avere successo.
La strategia di comunicazione volta a promuovere la brand identity può prevedere svariati strumenti tra cui le pubblicazioni esterne su testate di settore o un blog aziendale. In questo secondo caso, si tratta di utilizzare un elemento che contribuisce a dare lustro all’azienda, oltre a costituire una vetrina dalla quale esprimere e divulgare le proprie opinioni. Il magazine aziendale può essere sfruttato per raccontare la propria storia, condividere report e approfondimenti nonché offrire il punto di vista del brand su eventi specifici.
Brand identity di un ristorante: esempio
Avere una brand identity è importante per tutte le aziende, ma lo è soprattutto per i ristoranti: si tratta infatti di un settore altamente competitivo e che nel quale “fare la differenza” può essere molto complicato.
Un esempio di successo è sicuramente rappresentato dal ristorante “Giacomo – Milano”: la struttura ha alle spalle una storia familiare solida, intorno alla quale è stata costruita una strategia di storytelling molto importante. Inoltre, il logo, che riprende il profilo del fondatore e ideatore, è perfettamente coerente con i valori e lo stile che questo ristorante porta avanti nelle sue diverse sedi. Il successo è stato tale che, da piccolo ristorante a Milano, oggi “da Giacomo” è presente in alcune delle località più importanti del nostro Paese, proponendo un’offerta molto diversificata: oltre alla parte di ristorante vera e propria, è nata quella di Bistrot, Caffè e catering per eventi.
Seppur con un target molto differente, Mi Scusi è un altro esempio da prendere in considerazione quando si parla di brand identity nella ristorazione nel panorama milanese. L’esperienza imprenditoriale è cominciata proprio nel capoluogo meneghino per poi espandersi in tutta Italia, esportando l’idea di mangiare un piatto di pasta, proprio come a casa propria. Il logo è facilmente riconoscibile e la brand identity, fortemente basata su valori dell’italianità (con un pizzico di stereotipo) sono risultati vincenti. Rispetto a “Giacomo Milano”, Mi Scusi promuove un modo giovane di vivere il ristorante, talvolta anche scherzoso come sottolineano le magliette indossate dal personale all’interno del negozio.
Brand identity, esempio nelle grandi marche
Per poter comprendere l’importanza della brand identity si può guardare non solo agli esempi della ristorazione, ma anche alle grandi maison del mondo della moda. In questo settore essere fortemente riconoscibili e distinguersi è ancora più importante a causa del grado elevato di competitività e del desiderio di posizionarsi in un segmento di fashion luxury.
Una prima maison da prendere in considerazione è Burberry: la maison è nata intorno ad un particolare tessuto, fortemente riconoscibile e che ancora oggi ne è la cifra distintiva. La resistenza di questo materiale era, fin dall’inizio, un elemento differenziante e, proprio per questo, viene espresso nel logo che riporta l’immagine di un cavaliere e della scritta che significa avanti. L’attitudine all’innovazione, affiancata al voler sottolineare la “solidità” dell’azienda, viene espressa attraverso la scelta di un font deciso e in stampatello. Il risultato? Quando oggi si pensa al brand Burberry viene immediatamente alla mente il tessuto su sfondo beige.
Se Burberry è un maison che, almeno per il momento, è rimasta sempre abbastanza statica nella definizione della propria identità, al contrario Gucci ha dimostrato come ci si possa innovare. In particolare, da quando è entrato il nuovo direttore creativo Alessandro Michele, si è assistito ad un’apertura verso un nuovo target, più giovane. La casa fondata da Aldo Gucci nel 1921 a Firenze aveva sempre avuto come riferimento una clientela over 40, principalmente femminile, ma negli ultimi anni ha saputo rinnovarsi diventando molto popolare soprattutto tra i giovanissimi. Questo ha permesso ad alcuni prodotti, nuovi, di decollare e sostenere le vendite: tra questi le tute da casa e le scarpe da ginnastica sono un esempio eclatante.
Il caso di Gucci è molto interessante perché è esplicativo di come si possa intercettare un target diverso senza cambiare logo, ma modalità comunicativa.
Ultimo esempio, ma non meno importante, è rappresentato da Louis Vuitton: la grande maison francese, che appartiene al gruppo del lusso Moët Hennessy Louis Vuitton SA (LVMH), ha saputo nel tempo differenziare la sua offerta pur rimanendo molto ben radicata alla sua identità. L’azienda era nata producendo valigeria e il tema del viaggio è sempre stato molto importante, tanto da guidare la realizzazione di prodotti e strategie comunicative. In questo senso è sufficiente ricordare come, per l’estate 2022, sia stato scelto di declinare il tema del viaggio – tanto mortificato negli ultimi anni a causa delle restrizioni – aprendo numerosi pop-up stores nelle principali località turistiche di lusso del nostro Paese.
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