La vertigine della moltiplicazione
LA VERTIGINE DELLA MOLTIPLICAZIONE
SETTEMBRE 2025 - VISTA
Viviamo in un’epoca in cui il progresso tecnologico ci travolge, stupendoci e disorientandoci. In particolare da quando l’intelligenza artificiale generativa, sotto varie forme, ha iniziato a far parte della nostra vita. Dal lancio di ChatGPT, avvenuto due anni fa, le applicazioni di IA si sono moltiplicate a ritmi vertiginosi in vari ambiti: non solo la generazione di testo, ma anche di immagini, video, suoni, musica, codice, elementi tridimensionali.
Queste tecnologie ci sorprendono con la loro capacità di produrre, in pochi secondi, testi impeccabili, immagini realistiche e musiche originali, pur senza comprenderne il significato. Il loro è un approccio meramente statistico, basato sull’apprendimento delle strutture ricorrenti in milioni di prodotti dell’ingegno umano, attraverso tecniche di machine learning. Eppure è straordinariamente efficace.
Ma non finisce qui. Nei prossimi mesi passeremo dall’IA generativa all’IA agentiva. Questi chatbot si trasformeranno in agenti autonomi per cui non si limiteranno a dare risposte alle nostre istruzioni (prompt), ma inizieranno ad agire per nostro conto, a pianificare azioni per portare a termine attività complesse. Ad esempio, potremmo chiedergli di organizzare un viaggio e loro useranno il nostro browser per confrontare le offerte, comprare i biglietti e prenotare gli alberghi.
Queste capacità inattese, già oggi, fanno emergere sentimenti contrastanti che sono destinati a crescere di intensità.
Da un lato ci sono gli integrati, pronti a lodare ogni innovazione e a testare i nuovi strumenti, spesso senza interrogarsi sui limiti e le conseguenze di un uso indiscriminato e privo di regole.
Dall’altro ci sono gli apocalittici che prevedono futuri nefasti di sopraffazione delle macchine sull’uomo e l’inevitabile distruzione del pianeta. Tra questi troviamo anche i pragmatici che, guardando al breve termine, sono spaventati dallo spettro della sostituzione lavorativa che, stavolta, non toccherà i lavoratori manuali, ma quelli della conoscenza che sembravano al riparo da qualunque ingerenza delle macchine.
Nel mezzo troviamo gli scettici che, di fronte alla vertigine provocata dall’inarrestabile evoluzione del software, decidono di negare la novità dirompente di queste tecnologie, preferendo continuare a vivere e lavorare come hanno sempre fatto.
di Vincenzo Cosenza
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