A ROOM OF OUR OWN

The Rown Club, dove le donne fanno squadra

febbraio 2024 - Sixth sense

“Il nome The Rown deriva da un anagramma che sta per “A Room of our own”, ossia la famosa “stanza tutta per sé” di Virginia Woolf.”

Gloria Sapienza

The Rown Club è prima di tutto un esperimento sociale, ci verrebbe da dire. Un esperimento immaginato per sfatare quella fastidiosa vulgata che vuole le donne incapaci di fare squadra, più attente a coltivare il proprio orticello, soprattutto una volta arrivate in cima, che a illuminare il percorso per fare in modo che anche ad altre riesca di raggiungere la vetta.

Se le donne riescono a fare squadra diventano invincibili Se le donne riescono a fare squadra diventano invincibili
Se le donne riescono a fare squadra diventano invincibili Se le donne riescono a fare squadra diventano invincibili

Ne abbiamo parlato con la presidente di questo private members club, Gloria Sapienza.

 

«The Rown nasce dalla convinzione che se le donne riescono a fare squadra diventano invincibili. Ho sempre preferito condividere i progetti, i viaggi, le gioie con le altre donne: la condivisione è parte del mio modo di essere, e sono fermamente convinta che, se abbiamo la possibilità di creare qualcosa di meraviglioso insieme, la soddisfazione si moltiplica. Condividere vuol dire anche credere in un’idea di famiglia allargata, non solo fra donne, ma anche nel campo delle arti. Per me la creatività non ha distinzione, non va settorializzata: arte visiva, moda, design, sono tutte espressione di creatività. Un’illuminazione che ho avuto prestissimo quando, durante gli studi di storia dell’arte e interior design, ho capito che non mi sarei accontentata di occuparmi solamente di uno o dell’altro campo, ma che, anzi, fossi più ferrata nel pensiero ecologico, quello che consente di avere una visione d’insieme, rendendo la mia professionalità più simile a quella di un “supervisore creativo”.»

 

The Rown non è certo il primo dei progetti “utopici” di Gloria che, infatti, ha all’attivo un lungo elenco di sogni, a cui sta caparbiamente lavorando per trasformarli in realtà.

 

Dalla riqualificazione dell’ex semaforo di Capo Ferro a Porto Cervo, su cui ha lavorato quattro anni dopo essersi innamorata dei fari al punto da sposarcisi dentro, al progetto di ville prefabbricate di lusso, in legno e vetro e con un verde capace di bloccare l’anidride carbonica dall’esterno e produrre ossigeno all’interno, un villaggio con piscina e club house, un microcosmo nel cuore di una metropoli: proprio il tipo di villa-in-centro-città in cui sognava di vivere. E poi ancora la pista da sci milanese, attualmente in fase di studio con la project manager delle Olimpiadi 2026 (che è una Rowner).

 

Nella cassetta degli attrezzi di Gloria, oltre a una grande visionarietà, anche la capacità di scegliere per ogni progetto la squadra di specialisti più adatta per realizzarlo. Insomma, si sarà capito, la presidente e Rowner doc Gloria Sapienza non si lascia scoraggiare da nulla e per lei la parola impossibile ha completamente un altro significato rispetto a quello comunemente inteso. Impossibile, infatti, significa solo che qualcuno non ci ha ancora provato.  

 

Ma è durante la pandemia che questa vulcanica donna ha avuto un’illuminazione: cercare delle sodali, delle compagne di avventura con cui realizzare i suoi progetti, degli spiriti affini che condividessero la voglia di affacciarsi al mondo con mente creativa e natura empatica. Lo strumento per attuare questo piano è quello che ognuno di noi usa per miriadi di ore ogni mese: i social network e, in particolare, Instagram. È qui che Gloria ha lanciato il suo “messaggio in bottiglia” ricercando donne che avessero progetti unici, iniziando conversazioni “epistolari” e scoprendo idee nuove e soprattutto persone che fossero umanamente sulla sua stessa lunghezza d’onda… ed è così che è nato The Rown Club.

 

Ma che cos’è, esattamente, The Rown Club? Gloria racconta la sua creatura così: «Ogni mese una socia presenta se stessa ed il suo progetto: al centro di tutto c’è prima e sempre l’essere umano, perché i nostri non sono eventi, ma incontri. Il nome The Rown deriva da un anagramma che sta per “A Room of our own”, ossia la famosa “stanza tutta per sé” di Virginia Woolf. Sostanzialmente è un momento in cui ci si ritrova per estraniarsi dal mondo e circondarsi di bellezza e complicità tra donne. Lo scopo finale è quello di dare vita a una cerchia di “amiche” che insieme possano sviluppare grandi progetti creativi.» E sfatare falsi miti, è doveroso aggiungere. E allora eccovi, benvenute nel club!



di Enrica Murru