CORPO DI CRISALIDE

Il modo in cui danza, movimento e tessuto trasformano il corpo: da Loïe Fuller a Rebecca Horn

APRILE 2024 - SIXTH SENSE

Tessuti - Fishbacher 1819

Estensioni e costrizioni corporali: come lei stessa le definì, “stations in a process of transformation”

Rebecca Horn

Chissà se i fortunati spettatori che, giunti a teatro per godersi la commedia Quack Medical Doctor negli Stati Uniti nel 1891, si resero conto di aver assistito a quello che fu l’inizio dell’astrazione nella danza. Certo è che Loïe Fuller, o più semplicemente, La Loïe, li aveva ammaliati, sorpresi se non addirittura scioccati con quella che fu la sua prima skirt dance, evolutasi poco dopo nella rivoluzionaria Serpentine Dance che la rese celebre in tutto il mondo.

Un irresistibile turbinio di stoffa all’interno del quale, come per magia, il suo corpo spariva, inghiottito e poi rigenerato, da un inarrestabile vortice smaterializzante Un irresistibile turbinio di stoffa all’interno del quale, come per magia, il suo corpo spariva, inghiottito e poi rigenerato, da un inarrestabile vortice smaterializzante
Un irresistibile turbinio di stoffa all’interno del quale, come per magia, il suo corpo spariva, inghiottito e poi rigenerato, da un inarrestabile vortice smaterializzante Un irresistibile turbinio di stoffa all’interno del quale, come per magia, il suo corpo spariva, inghiottito e poi rigenerato, da un inarrestabile vortice smaterializzante

Nelle sue esibizioni, La Loïe iniziava a muoversi, girando su sé stessa e facendo roteare, a braccia tese, le voluminose maniche della lunga tunica in seta su cui venivano proiettati fasci luminosi. Un irresistibile turbinio di stoffa all’interno del quale, come per magia, il suo corpo spariva, inghiottito e poi rigenerato, da un inarrestabile vortice smaterializzante.

Tessuti - Fishbacher 1819

Il potere del tessuto di nascondere e svelare, plasmare il corpo e astrarlo ha attraversato tutto il corso del Novecento, seducendo le avanguardie storiche. Cubisti, futuristi, dadaisti, costruttivisti usarono tutti il tessuto, combinato con i materiali più disparati, per incarnare idee e ideali che ci parlano dal passato di quella che era la loro weltanschauung, la loro visione del mondo.

Tessuti - Gabriel
Tessuti - Fishbacher 1819

In molti casi, la danza e il teatro furono i luoghi privilegiati di sperimentazione: mentre Fortunato Depero trasformava i ballerini dei suoi Balli Plastici in futuriste marionette meccaniche, Picasso vestiva quelli dei Ballet Russes di Diaghilev con vere e proprie impalcature cubiste. E Oskar Schlemmer, figura di spicco del Bauhaus di Weimar, rivoluzionava la concezione del corpo in movimento nello spazio attraverso costumi-sculture dai colori accesi, ispirati ora alle leggi spaziali, ora alle direttrici del moto ora alla struttura dello stesso corpo umano sintetizzato in essenzialità geometrica.

Tessuti - Tappezziere di viale Piave
Tessuti - Gabriel

Il lascito di tutte queste esperienze di astrazione del corpo e del movimento umano è stato a dir poco infinito. E ha portato a ripensare e ridefinire i concetti stessi di corpo, struttura, forma, movimento, e a chiederci come noi stessi li definiamo e li percepiamo oggi. Nel teatro, nella danza, nella moda e nella performance.

Tessuti - Tappezziere di viale Piave

Tali esperienze hanno messo le radici per sperimentazioni come, impossibile non citarle, quelle di Rebecca Horn, le cui performances partivano proprio dal corpo e dal suo movimento. Un corpo in continua metamorfosi, ancora una volta trasformato dal tessuto-struttura che gli dona ali, piumaggio, tentacoli ed estroflessioni meccaniche. Estensioni e costrizioni corporali: come lei stessa le definì, “stations in a process of transformation”.

di Elena Caslini

Fotografo: Alberto Pelayo @_caos18

Creative Director: Veronica Mazziotta

Set designer: Luigi Battaglia

Video: Chicco @_caos18

Stylist: Vita Kop @voidoidon

MUA: Ricky Morandini @w-mmanagement.com

Hair: Domenico Papa @julianwatsonagency

Modelle:

Atusa @thelabmodels

Barbara Sanchez @thelabmodels.com

Ass. fotografo: Alessandro Vergata

Ass. Set designer: Francesca Parisi

Production:

Asia Sardi @themeravigliaagency

Backstage: Alberto Galli

@lligalberto

Location:

Fonderie Napoleoniche