DIRE, FARE, BACIARE, CINEMA,TESTAMENTO

In viaggio tra cinema indipendenti e d’essai, multisala rinnovati, appuntamenti all’aperto ed esperienze in bianco e nero

febbraio 2024 - SGUARDI

Fonte: IG @rooftopfilmclub

“Stavo pensando che di tutte le piste di questa vita la più importante è quella che conduce all'essere umano. Penso che tu sei su questa pista e questo è bene.”

Graham Greene in "Balla Coi Lupi"

Il primo film in sala di cui ho memoria, Il libro della giungla, l’ho visto da bambina con i miei genitori nell’ex cinema Arti di via Pietro Mascagni a Milano. Eravamo sul finire degli Anni ’80 e il cartone animato della Disney non aveva certo la definizione moderna e gli effetti speciali delle tecniche digitali. A conquistare era piuttosto il tratto “ruvido” del disegno, una caratteristica che rimpiango sempre e che non manca mai di mettermi nostalgia.

Di quel pomeriggio ricordo l’emozione e la sorpresa di un’esperienza nuova, il buio della sala, il ragazzo che passava con la pila per vendere il Cornetto e la Bomboniera, il profumo di pop-corn misto all’odore tipico dei cinema di quartiere.

 

La mia avventura à rebours continua con le serate al cinema all’aperto in riviera. Il film in questione era Balla con i lupi, io avrò avuto otto anni, Kevin Costner era al suo apice, e i nativi Sioux per la prima volta venivano presentati in un’ottica assolutamente diversa rispetto a quella a cui eravamo abituati. Solo alla fine – dopo tre ore di proiezione subite sui sedili in legno – ho capito come mai le signore si fossero portate dei cuscini da casa.

 

L’abitudine non l’ho certo persa, e andare al cinema è ancora una delle cose che mi piace più fare, perché i film in sala si imprimono nella mia memoria molto di più delle serie TV che consumo quasi tutti i giorni e finiscono spesso nel dimenticatoio.

Al cinema ci vado comoda, spesso da sola: è un momento di stacco mentale, che mi concedo quasi sempre la domenica. Per un periodo a Milano ho frequentato il cineforum San Fedele: mi piaceva la critica, il confrontarsi sui significati nascosti dei film, il dibattito finale e la condivisione di riferimenti culturali.

Se è vero che al cinema non si parla, ci si può sempre baciare Se è vero che al cinema non si parla, ci si può sempre baciare
Se è vero che al cinema non si parla, ci si può sempre baciare Se è vero che al cinema non si parla, ci si può sempre baciare

A Genova ho scoperto, grazie a un amico, il Cinema Gioiello, autodefinitasi “sala cinematografica inopportuna senza vincoli, etiche ed etichette”. È stato qui,  in un’atmosfera da vicolo genovese un po’ decadente, in una serata di metà marzo dall’aria quasi primaverile, che ho visto per la prima volta un film muto in bianco e nero. 

A Torino, invece, mi sono meravigliata della grande offerta di film d’essai che la città offre, con film d’alta qualità ospitati insospettabilmente anche nei multisala del centro. Anche se è dall’Ambrosio Cinecafé che uscivo spesso commossa. 

 

Il cinema mi fa spesso compagnia, alle sue sale associo ricordi e esperienze, come quando ho riso e sono stata baciata davanti al Beltrade, che adoro perché è a Nolo, la distribuzione è indipendente e le poltrone sono rigorosamente rosse. 

Altro punto di riferimento milanese per i cinema lovers è il Cinemino, nato come cinema di quartiere per appassionati alla ricerca di documentari e cortometraggi, con tanto di bar dalle vibes Anni ’60. Un luogo che si propone come crocevia di cultura, di scambio e di interazione; quello che una volta erano i caffè letterari.

ph: ©Ivan Cavagliato - Courtesy Cinema Anteo

Tra le mie big-screen memories più belle, le proiezioni nei parchi di Londra durante le Olimpiadi del 2012, con i mega-schermi en plein air che proiettavano i games da godersi comodamente sulle sdraio. Ma anche i rooftop film club a Peckham, l’AriAnteo – in Triennale o a Palazzo Reale – a cui si va con sandali e Autan d’ordinanza, e il Milano Film Festival con i suoi corti proiettati nel Castello Sforzesco.

 

Esperienze bellissime in luoghi ameni alle quali però, se fossi in grado di far avverare i sogni, aggiungerei le proiezioni di condominio nei segretissimi cortili delle case milanesi, le serate per pochi intimi assiepati sui cuscini in piccoli home cinema, e le visioni serali su schermi hi-tech nelle sale riunioni degli uffici corporate. 

 

E potete stare tranquilli, dovessi riuscire nell’intendo ve lo direi per condividere l’esperienza: perché se è vero che al cinema non si parla, ci si può sempre baciare.

ph: Courtesy Cinema Beltrade
di Francesca Russano