SCAMBI DI VITA
SCAMBI DI VITA: PIÙ LONTANO DI COSÌ È IMPOSSIBILE
Thyself Agency ci accompagna a scoprire che “essere o non essere” esaurisce solo una parte del problema
LUGLIO 2024 - SCENT
Quando abbiamo iniziato a pensare a questo numero, che sarebbe uscito in piena estate, il tema di “Lontano” è stato subito accolto con favore. Ovvio che il primo pensiero che viene in mente sia quello del viaggio, connaturato alle vacanze. E che quindi qui la lontananza andasse intesa soprattutto come concetto spaziale. Un orizzonte che pareva però un po’ troppo limitato.
E quindi ci siamo subito resi conto che occorreva aggiungere un altro tassello, un altro modo di intendere la lontananza: andando a ricomprendere anche testimonianze da epoche remote o future che ci facessero estendere il concetto anche alla distanza temporale.
Quando però ci siamo accorti che il tema poteva essere stressato a piacimento, abbiamo deciso di non accontentarci, e siamo finiti a rimestare nel concetto di lontano anche in senso totalmente astratto, andando ad abbracciare così ogni esperienza che potesse contribuire all’allontanamento dell’individuo da ciò che è noto e che conosce, anche se questo vuol dire allontanarsi da sé stesso.
È stato così che è venuto fuori il nome di Thyself Agency, un’agenzia di viaggio del tutto diversa da quelle che abbiamo imparato a conoscere (e, poi, a dimenticare, complici i viaggi fai-da-te e le compagnie aeree low cost). Ne parliamo con Luca De Leva, uno dei “founder” di questa inusuale agenzia.
Intanto presentati brevemente e dicci cosa fa Thyself Agency
«Thyself Agency è un’agenzia di viaggio.
Il nostro lavoro consiste nell’organizzare spedizioni verso l’ignoto: una volta arrivati lì pratichiamo la maieutica, attraverso tre specifici esercizi. Il primo esercizio è Scambiarsi la vita: consiste in due candidati che abbandonano il proprio e vivono ognuno nei panni dell’altro, e dura una settimana. Il secondo è una rilettura del calendario e del ciclo sonno/veglia, che ti permette di vivere nove giorni all’interno di una settimana. È La settimana dei 9 giorni. Il terzo si realizza con Gli Occhiali, un dispositivo creato per vedersi da fuori in tempo reale, sperimentando la propria terza persona.
Io sono Luca De Leva ed ogni mia azione è finalizzata allo sviluppo Thyself Agency, lavoro per l’agenzia. Insieme agli altri agenti ci muoviamo per realizzare i nostri INFO POINT nei luoghi in cui veniamo invitati.»
S-cambia la tua vita: è questo l’assunto di base del progetto Life exchange. Qual è la tipologia di persone che è intrigata dalla cosa?
«Lo stesso che esiste tra una provocazione e una possibilità reale, tra guardare una foto di un viaggio al mare e il mare, oppure tra un astronomo e un astronauta.»
Mi dicevi che lo scambio di vita in realtà serve a focalizzare le cose davvero importanti: in che modo?
«Scambiarsi la vita, come gli altri esercizi, è uno strumento per eliminare tutte le distrazioni, aspetti della vita quotidiana che crediamo fondamentali, ma che in realtà non lo sono e distraendoci lentamente ci impediscono di conoscere noi stessi, avvelenandoci. Ogni volta che abbiamo realizzato un viaggio abbiamo visto la parte più autentica di noi stessi venire a galla. Se si ha il coraggio di abbandonarsi e ridursi ai minimi termini rimane il senso, il necessario, l’attaccato alla verità. Lo stiamo cercando in noi e negli altri.»
Che impedimenti avete trovato nell’attuazione del progetto, e come li avete superati?
«Tutto quello che è impedimento deve diventare occasione per approfondire gli esercizi. I problemi esistono solo per chi si lamenta, noi vediamo possibilità di conoscenza. Questo ho imparato scambiando la mia vita con Emma Rose Hodne, anche lei ora agente dell’Agenzia, che usa per scrivere poesie, poesie biforcute da un agente bilingue.»
Altra cosa che mi hai accennato: non “guadagni” nulla di materiale da questo progetto, che è una forma d’arte. Cosa ne ricavi?
«L’Agenzia non ha finalità di profitto né di intrattenimento, i viaggi sono gratuiti e privati. Abbiamo altri modi per sostenere economicamente il nostro lavoro. Gli esercizi offerti mirano all’abbandono. Se dovessimo vendere viaggi chi li comprerebbe avrebbe la percezione di possedere l’esperienza e questo la renderebbe inattuabile. L’abbandono della convenzione non si realizza con il possesso, quella a cui miriamo è una proprietà di tipo diverso, una proprietà che dona profondo potere su sé stessi. Oltre che una forma d’arte è uno stile di vita.
Comunque, sul nostro sito www.thyself.agency si possono leggere le testimonianze di chi ha già partecipato agli esercizi, e così capire cosa ci guadagniamo.»
In quanti hanno partecipato? Vuoi raccontarci qualche esperienza in particolare che ricordi?
«Sono stati molti i viaggi importanti, c’è chi ha scambiato la sua vita già tre volte, chi ha trovato una nuova madre durante il suo scambio, chi ha sbrogliato dei nodi legati alla propria famiglia che lo tenevano legato da anni.
Nel breve tempo di una settimana succede sempre l’inaudito.
Ora abbiamo realizzato una cinquantina di viaggi, ma tutto è in continuo cambiamento e tante persone si avvicinano, alcune partecipano, altre collaborano come possono.
Gli esercizi sono aperti a tutti, ma non sono per tutti, noi siamo sempre in cerca di candidati, di curiosi o di disperati.
Tutti quelli che vogliono fiorire ai loro stessi occhi.
Organizziamo anche delle sessioni individuali all’aperto nella città di Milano, contattandoci è possibile partecipare e guardarsi dentro mentre ci si guarda da fuori. Da provare!»
Io ho una mia idea, ma dimmi perché secondo te c’era esigenza di life exchange.
«Per continuare a percorrere il cammino antico degli uomini, la vera conoscenza di sé stessi, questione che oggi sembra svuotata di significato solo perché viene considerata una fantasia ingenua rispetto alla sopravvivenza economica, ma l’epidemia psichica di depressione in corso è la prova lampante che abbiamo frainteso qualcosa.
Noi stiamo cercando di aggiornare gli strumenti per raggiungere un obbiettivo che è identico dall’inizio di tutto.
Esiste qualcosa che non ha paragoni, ma se non ha paragoni allora non esiste. Ci poniamo con la mente in quello che non esiste, e avendo qui ogni nostra priorità, ci accorgiamo che non a esistere siamo noi.»
di Enrica Murru
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