Stay tuned, Stay on “bordo”!
Stay tuned, Stay on “bordo”!
MAGGIO 2025 - ISSUE N #1
«Ho provato, ho fallito», scrisse Samuel Beckett.
«Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora, fallisci meglio».
Ho pensato a lungo su quale fosse il modo giusto di presentare questo progetto editoriale ma soprattutto alle parole da dedicare al tema di questo primo numero di The MRV Magazine, il Fallimento.
Il rischio, dietro l’angolo, è quello di fare “una raccolta indifferenziata” di emozioni annidate nella mente, che aspettano di essere raccontate.
Ma sia chiaro: non cederò a questo istinto.
Negli ultimi anni siamo spettatori dello spettacolo più crudo mai assistito.
Abbiamo affrontato la più grande crisi sanitaria dell’ultimo Secolo, fatto zapping tra Guerre in cui, in nome del successo – o dell’ego – dei Potenti del mondo, intere popolazioni sono state eliminate.
Ci siamo abituati a non reagire, a rimanere nell’ombra – con una splendida skincare – e a guardare ciò che ci spaventa dallo spioncino, trattenendo il respiro per paura di essere scoperti.
Ci siamo abituati a dover sorridere e non parlare del dolore, a subire violenza o assistere alla violenza altrui senza gridarla bensì chiudendo la finestra, aspettando che quelle grida svaniscano. A stare sul bordo.
Eppure tra i posti più belli in cui mi sia trovata negli ultimi anni c’è proprio quel bordo.
Se mi avessero detto dieci anni fa che la mia vita sarebbe cambiata così radicalmente, che sarei stata spazzata via dalle mie stesse certezze, che la perfezione su cui mi dondolavo per anni sarebbe stata bombardata dall’ego di qualche “potente” posto sull’anulare della mia mano sinistra, con onestà, non c’avrei mai creduto.
Stare sul bordo è un bel modo di osservare le cose. È il punto più alto che raggiungi dopo una stremante salita, dopo esserti sbucciato le ginocchia in preda a fanatiche corse campestri affrontate da dilettante; dopo aver temuto di non farcela, di non saper tornare a casa, di aver fallito l’impresa.
Eppure la storia dovrebbe averci insegnato che i veri esploratori, coloro che più di tutti hanno conquistato nuovi Mondi, coloro che hanno scoperto la maggior parte degli strumenti di cui oggi ci serviamo, che hanno dato vita ad opere di grandiosa bellezza che oggi ammiriamo, quelli, proprio loro, hanno fallito decine di volte.
Ed è proprio da quel bordo, in cui Fallimento e Successo convivono, come due facce della stessa medaglia, che abbiamo voluto dare avvio a questo progetto editoriale, cercando di raccontare storie di fallimenti, di cadute, di risalite e rinascite attraverso i Cinque Sensi, ossia sotto ogni forma di comunicazione.
Era un sogno lasciato nel cassetto, poi con un trasloco quel cassetto è stato aperto.
Ci sono prodotti creativi che sono frutto del talento individuale. Altri invece sono figli di uno sforzo collettivo, crescono e prendono forza dal contributo di persone con diverse sensibilità ed esperienze e senza alcun margine di dubbio, The MRV Magazine è uno di questi.
Ogni idea, ogni foto e ogni pagina di questo giornale è frutto di uno scambio costante tra artisti, fotografi, giornalisti, illustratori, persone che ci lavorano.
È la parte del nostro mestiere che amo di più: aiutare a crescere l’idea di un altro, vedere come le mie si rafforzano e prendono forma quando vengono messe alla prova delle diverse sensibilità dei colleghi. Siamo una comunità, e sa il cielo quanto in un momento come questo il senso di condivisione sia centrale nelle nostre vite.
di Arianna Pietrostefani
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