ANZIANI FANTASTICI E DOVE TROVARLI
ANZIANI FANTASTICI E DOVE TROVARLI
Mimetizzati nella natura, gli anziani ritratti da Karoline Hjorth e Riitta Ikonen diventano simboli di forza e bellezza
OTTOBRE 2024 - SGUARDI
Spuntano fuori dai boschi, dalle radure, tra i rami, mimetizzati tra le foglie e immersi in laghetti placidi, sono coperti dalla neve o abbracciati dagli alberi. Sono fatine, elfi e ninfe di un mondo fantastico, ma non così lontano. Ci riportano a fantasticare, voler esplorare e amare la natura che ci circonda, dalla quale tutti veniamo. Sono i protagonisti di “Eyes ad a Big Plates” un lungo lavoro di ricerca di Karoline Hjorth e Riitta Ikonen che nasce dalla volontà di rendere omaggio alla mitologia nordica, ma che poi diventa, negli anni, tanto altro. Questi anziani, fieri nella loro natura, diventano simboli invincibili della forza e bellezza della natura che li circonda.
Eyes as Big as Plates è un progetto artistico a lungo termine che avete portato avanti a quattro mani.
Come è nato? Che ruolo e significato ha avuto l’età nel suo sviluppo?
Eyes as Big as Plates è un progetto collaborativo che nasce da Karoline Hjorth e Riitta Ikonen, duo norvegese-finlandese, che esplora il rapporto dell’essere umano con l’ambiente circostante attraverso la fotografia, la scultura indossabile ed il testo.
La serie è il risultato di numerosi incontri con persone, flora, fauna e funghi in cinque continenti e, durante i tredici anni di produzione, il progetto ha attraversato diverse fasi.
L’età è stata uno dei punti di partenza per la collaborazione, iniziata nel 2011, così come i racconti folkloristici dei fenomeni naturali. Successivamente, il progetto ha preso una svolta più attivista, con l’obiettivo di stimolare un approccio collettivo e sincronizzato alla crisi climatica.
Le vostre immagini rompono il cliché della vecchiaia attraversando generazioni e paesi.
Come avete scelto i personaggi che avrebbero popolato le vostre immagini? Le loro storie hanno influenzato la scelta delle inquadrature?
Ogni ritratto inizia con una conversazione, guidata dal nostro collaboratore. Il cuore di Eyes as Big as Plates è sempre stato negli incontri e nelle conversazioni. Il ritratto finale è il “bonus” dei nostri incontri.
Il nostro compito principale è ascoltare. Da questa conversazione, il luogo e il materiale per la scultura emergono come un’idea condivisa, dando vita a un ritratto finale e a un testo che sono ugualmente importanti.
Ci sono state situazioni in cui l’età è stata un limite per ottenere gli scatti che volevate portare a casa? E se sì, in quali situazioni?
Non pensiamo che sia mai stato un problema di età. Forse abbiamo incontrato difficoltà in situazioni diverse, legate al clima, alle sanguisughe, ad una difficoltà di orientamento, sentieri fangosi o a troppe zanzare.
Quello che leggo nei volti dei vostri soggetti è una grande consapevolezza e rispetto per i luoghi. Sembrano incarnare spiriti guida in relazione agli ecosistemi che li circondano. Avete davvero riscontrato questa consapevolezza in loro? Come affrontano i problemi ambientali attuali?
Abbiamo incontrato scienziati, attivisti, esperti di ri-naturalizzazione, negazionisti climatici, nonne, surfisti, agricoltori, cacciatori di cinghiali, marinai, ecc.: ogni persona con cui abbiamo collaborato e che ha preso parte al progetto ha affrontato il nostro incontro e le nostre domande a modo suo. Per questo non c’è una sola risposta, ma più di 150 risposte diverse a questa domanda! Ma tutte, per quanto con diverse modalità, affrontano i problemi ambientali.
C’è stata una situazione, una storia o una persona che avete incontrato e ritratto che vi ha lasciato un ricordo o un insegnamento legato a questo progetto che porterete sempre con voi?
Il nostro incontro con Frode, immersi nel letame di cavallo maturo a Harstad, nella Norvegia artica durante il solstizio d’estate, ha lasciato una forte impressione (oltre che un odore persistente).
La sua ultima impresa è creare terreno fertile dal letame di cavalli, mucche e allevamenti ittici, combinando il tutto con trucioli di legno e ossigeno. Questo lavoro fa parte di un progetto in corso intitolato “Anthropogenic Soils”, un progetto multidisciplinare dell’Università di Oslo che studia i modi in cui le persone, in diverse parti del mondo, hanno inventato, praticato e immaginato modi per recuperare la salute del suolo.
Il vostro progetto è poi diventato un libro di grande successo, anzi, due libri, l’ultimo dei quali è uscito nel 2022. È stata una continuazione naturale della serie? Continuerete o state sviluppando altre idee insieme?
Il secondo libro è arrivato come una continuazione molto naturale del primo, e così sarà per il terzo. Continuiamo a produrre nuove opere e stiamo preparando il terzo round di crowdfunding, quindi siamo entusiasti di condividere che stiamo attualmente lavorando per pubblicare il nostro terzo volume nel 2027!
Tutte le immagini sono tratte dal libro “Eyes as a Big Plate” di Riitta Ikonen and Karoline Hjorth
https://eyesasbigasplates.com/
di Valeria Ribaldi
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