PER VOLARE NON SERVONO LE ALI

A patto di chiamare le cose col nome giusto

LUGLIO 2024 - SIXTH SENSE

Lascerò terra, salperò a bordo di una barca a vela e scoprirò le Isole Pontine dal mare. Chissà se questa notte riuscirò a dormire…

Mi sono chiesta spesso che cosa si provi a lasciare terra.  

Quella sensazione che immagino di incertezza e insieme di eccitazione, che in fondo c’è sempre quando si parte per un’avventura. Non sapere cosa accadrà mi diverte e un po’ mi spaventa, ma ho deciso di stupirmi e di mettermi alla prova. Lascerò terra, salperò a bordo di una barca a vela e scoprirò le Isole Pontine dal mare. Chissà se questa notte riuscirò a dormire…

Sono arrivata a Ponza, ci imbarcheremo qui. Non ho idea di come sarà la barca, di chi sarà l’equipaggio, ma sono decisa a vivermi questa esperienza con tutta me stessa, i sensi accesi e la mente aperta. Quando si parte lo si fa con l’anima, prima ancora che con il corpo.

Ho conosciuto Lei. Ci eravamo già viste sul traghetto, e che enorme gioia scoprire che stiamo vivendo la stessa esperienza, che saremo in barca assieme. Ho già una compagna di avventura, ora sono davvero pronta. 

Appena sbarcate abbiamo fatto un giro per il paese di Ponza. Questo mosaico di case pastello si apre sul porto naturale, ed è una continua scoperta. L’obiettivo era di fare la spesa, o come dicono i marinai, la cambusa. Ci sono tanti negozietti con la frutta più colorata che abbia mai visto e deliziosi barattolini pieni di ogni bontà. E poi i dolci di pasticceria, i profumi del forno, vino fresco in ogni bottega. Avrei comprato tutto, ma è arrivato il momento di salire a bordo.

Ci sarà tempo per perdersi ancora tra i muri bianchi dei vicoli e le facciate colorate delle case di Ponza. 

Siamo salpati, ed eccola la sensazione di aver lasciato terra a bordo di una barca a vela. Mi è arrivata addosso come il vento sul viso. Ho sentito il cuore leggero, la mente presente, l’odore del mare mi è entrato dentro, e ho preso il volo. 

Vivere con il costume da bagno, i piedi scalzi e i capelli sciolti per i prossimi giorni mi sembrava già un sogno e ancora non avevo realizzato che saremo sempre circondati di salsedine e blu, il mio colore preferito.

 

Mi sono emozionata quando ho sentito la brezza abbracciarmi e ancora di più quando mi sono resa conto che la barca, che tutti noi ci stavamo muovendo solo grazie al vento. Sono salita sulla delfiniera di prua e ho guardato avanti. Ho letteralmente bevuto l’aria calda del pomeriggio senza paura di cadere, ho volato come se avessi le ali, ho sentito addosso il sole e mi sono lasciata ubriacare dall’odore del sale. Non voglio più scendere…

Il Mare di Ponza è di un turchese abbagliante, le scogliere bianche piene di sole ci si tuffano a strapiombo, ti fanno venire voglia di toccarle e camminarci sopra per scoprire il punto indefinito in cui roccia e acqua si fondono. Siamo scesi a terra e abbiamo sentito sotto i piedi il calore che emanano. La natura vicino al mare è quasi inesistente, solo pochi cactus, sembra di perdersi nel deserto ma con una grande finestra sull’acqua. Riprendiamo la navigazione verso un’altra baia. Cala Inferno, cala dell’acqua, cala Feola, l’arco naturale, sono tante le baie da scoprire, e mi diverto a individuarle sulla carta nautica. Non è facile capire queste mappe che parlano di scogli sommersi e profondità marine, ma ci sto prendendo la mano.

 

Leggere la costa e poi vederla attraverso gli occhi di un binocolo sono due punti di vista molto diversi per esplorare la stessa meta. Insieme alla mia compagna di viaggio ci scambiamo impressioni e giochiamo a fare le marinaie tra le vele tese, le scotte e le sartie. Quanti termini si devono imparare in barca, ogni oggetto ha un suo nome, e questo ti da il senso di una gestione perfetta: quando ci si trova a svolgere una manovra in fretta si devono chiamare le cose con il nome giusto, non c’è tempo per fraintendere. Trovo sia una grande lezione di vita. 

Questa notte abbiamo dormito in rada, che significa all’ancora, nella baia.

Ponza ci ha regalato il tramonto più profondo che io abbia mai visto. Siamo rimasti a guardare la palla di fuoco scendere ad una velocità di cui non mi ero mai resa conto, e quando ha toccato l’acqua ho sentito una stretta al cuore, come se la giornata stesse morendo e io con lei. La percezione del tempo in barca mi ha stupita. Le ore sono lunghissime, ogni minuto lo senti rotolare sulla pelle (oppure sei tu che ti ci culli dentro, non sono ancora riuscita a capirlo con certezza).

 

 

Da quando ti alzi alla mattina e la prima cosa che vedi sono i raggi del sole che baciano il mare, fino a quando vai a dormire guardando le stelle, hai l’impressione che stiano per succedere oppure siano successe così tante cose.

Eppure non hai fatto molto, hai semplicemente vissuto.

Ogni singolo attimo. 

La nostra piccola avventura sta per finire. Ancora non riesco a credere di essere stata per giorni in mare. Sembrava quasi di averlo sognato. Dopo una lunga traversata siamo tornati in porto, e siamo saliti a Chiaia di Luna per vedere il tramonto da terra. Laggiù, nella baia, ci sono alcune barche all’ancora. Le osservo con la consapevolezza di chi sa ora cosa si provi a lasciare terra, a studiare rotte che poi si percorreranno un miglio alla volta, ad issare le vele e iniziare a contrattare con il vento e le sue direzioni, a dormire cullati dalle onde della sera… vigilati dalle stelle.

Ora so tutto questo.

Quello che ancora non sapevo, almeno fino a questo momento, è che da oggi in poi non farò altro che rincorrere queste emozioni, non aspetterò altro che tornare a navigare.

di Sara Traversari
Credits:
 
 
Swimwear: La Reveche @lareveche; press Smith-Petersen @smithpetersenpr
Hats & bags: Catarzi 1910 @catarzi1910
White sweaters: Filippo De Laurentiis @filippodelaurentiis_official; press Domingo
Shirt white dress: Barba @barbanapoliofficial; press Domingo communication @domingocommunication
Linen dress: Barba @barbanapoliofficial; press Domingo communication @domingocommunication
White dress: Alberta Ferretti @albertaferretti; press Aeffe Group
Striped dress: Philosophy @philosophyofficial; press Aeffe Lab
White jeans: Pence 1979 @pence1979
Jeans Jumpsuit:Pence 1979 @pence1979
 
Photographer: Gabriel Alejandro @at.gavi
Video: Gaetano Caiazzo @gaetanocaiazzo_
 
Creative Director & Fashion Editor: The Meraviglia
Producer: The Meraviglia