
UN PASTO ALLUNGA LA VITA
UN PASTO ALLUNGA LA VITA
Lasciate perdere il transumanesimo: per vivere più a lungo basta mangiare sano
LUGLIO 2024 - TASTE

Camminando per le strade di qualsiasi grande città, profumi e aromi allettanti ci seducono a ogni angolo. Street food, ristoranti tradizionali, etnici, fusion e all-you-can-eat.
E poi bistrot, caffetterie e pasticcerie che ci invitano a entrare e soddisfare ogni nostro desiderio culinario, senza freni, inibizioni e sensi di colpa.
Ci siamo così abituati all’abbondanza e alla filosofia del “tutto e subito” da non riconoscere più le scelte migliori per la nostra salute a lungo termine. E da non capire che siamo davvero ciò che mangiamo.
A Milano qualcuno invece lo ha capito, al punto da farne il proprio asset principale.
Tra le infinite proposte nel settore del food, infatti, la città eccelle per numero di ristoranti plant-based e vegan-friendly, di cui alcuni si concentrano specificamente sul rapporto tra cucina e longevità.
Hanno a cuore la salute del cliente, anzi la coccolano, con piatti sani che non rinunciano al gusto, e look Instagram-friendly che seducono l’occhio e il palato.
Ecco, quindi, The Longevity Kitchen e Blue Taste, che si ispirano all’alimentazione delle “Blue Zone”, le cinque aree del globo dove vive la più alta concentrazione di ultracentenari della terra (la Sardegna in Italia, Loma Linda in California, Nicoya in Costarica, Ikaria in Grecia e Okinawa in Giappone).
E poi Mediterranea, che, nelle sue due sedi meneghine, offre una proposta incentrata sull’omonima dieta, patrimonio culturale italiano. Ma su quella vera, non quella snaturata da falsi miti e credenze (basta guardare il sito del Ministero della Salute per trovare, nella pagina web dedicata a questa dieta, la fotografia di tre allegre ragazze che mangiano… una pizza filante. Googlare per credere).
Lasciando Milano per i dolci colli bolognesi, ecco resort Palazzo di Varignana, dove il Ginkgo Longevity Restaurant propone un menù di piatti plant-based con combinazioni strategiche di nutrienti dalle funzioni antiossidanti, antinfiammatorie e potenziative.



A pranzo o a cena, oppure all’interno di programmi benessere personalizzati di lunga durata pensati dalla Dott.ssa Annamaria Acquaviva, che da anni conduce studi legati a longevità e cucina. Il suo metodo strutturato in cinque pilastri (nutrizione, riposo, esercizio fisico, armonia interiore, e integrazione alimentare e cosmetica) è un inno alla longevità tout court, chiave di volta per avere una vita non solo lunga, ma sana e appagante.
Farsi ispirare dalla proposta di questi ristornati può essere un punto di partenza per praticare quella che è stata definita la “Dieta della Longevità”. La più conosciuta in Italia è quella di Valter Longo, che da anni si dedica allo studio dei rapporti tra alimentazione e aspettativa di vita. Nel libro che la racconta, lo specialista risale alle radici di questa dieta, che trova le sue basi proprio nella dieta mediterranea: carboidrati complessi, legumi, verdura, frutta (ma non troppa), grassi insaturi (come olio d’oliva extra vergine e frutta secca) e pesce (due o tre volte la settimana). Anni di studi su genetica, alimentazione, cellule staminali e longevità sono serviti al dottor Longo a strutturare un regime alimentare che è allo stesso tempo preventivo e curativo. E che può aiutare a rigenerare e ringiovanire il nostro corpo, riducendo il rischio di cancro, patologie cardiovascolari e autoimmuni, diabete e malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.

Niente estremismi: non occorre dire addio per sempre al comfort food. Ma vale la pena capire come il consumo di alcuni alimenti – tra cui le farine raffinate, gli zuccheri e i grassi saturi che abbondano sulle nostre tavole – possa, giorno dopo giorno, farci del male.
Oltre ai ristoranti della longevità, molte sono le risorse a disposizione per informarsi sul tema, che suscita sempre più interesse in tutto il mondo. Vedere per credere il best-seller “How not to die. Discover the foods scientifically proven to prevent and reverse desease” di Michael Greger (medico fondatore di NutritionFacts.org) che aiuta a capire come ogni nostra scelta in cucina possa essere un potente mezzo di prevenzione e uno strumento giornaliero per andare lontano. Più sani e, magari chissà, più felici.
di Elena Caslini
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